lunedì 15 novembre 2010

tutti quegli scherzi che fa il tempo


Rifletto su un sabato dedicato alla rimpatriata con dei vecchi amici.
Capita tre o quattro volte all’anno che un’amica faccia un bel giro di telefonate, ovviamente con largo anticipo, chiedendo a tutti di tenersi liberi per la tal data, “così ci vediamo con i ragazzi”. Con molti di loro, sono quelle ormai le uniche occasioni per vedersi.
E devo dire che è brava a farlo, perché poi ci si ritrova ogni volta nel solito posto, quello che non c’è nemmeno bisogno di darsi appuntamento ché, in fondo, dove se no?

Ed eccoli lì tutti loro, persone che conosco da una vita.
Quelli che mi hanno vista matricola all’università, tutta ideali ed entusiasmo, e tutt’uno con il libro di “Istituzioni di Diritto Privato” a sudarmi quel maledetto pre-appello, nel lontano e torrido giugno 1996. Sempre loro, anche quando il libro cambiava, ma io ero sempre lì, costante e tenace, a sottolineare con le penne colorate e a preparare un esame dopo l’altro.
Quelli che erano presenti alla mia laurea, in quella primavera del 2001 inaspettatamente fresca, quelli che hanno pianto con me per la perdita di chi ho tanto amato, quelli che, non più tardi di cinque anni fa, sono passati nel mio nuovo studio, con una piantina o anche solo con il loro in bocca al lupo.
Quelli che hanno conosciuto i miei fidanzati, dal vivo o solo nei miei racconti, quelli che hanno gioito per i miei successi, che mi hanno vista spensierata, e poi allegra, felice, soddisfatta, stanca, triste, a volte disperata, sconsolata e poi assente, preoccupata, e poi sola, raggiante, serena, e inquieta, testarda, innamorata, ferita. Forte e fragile.
Con molti ho condiviso tante vacanze, in giro per l’Europa o in un appartamento in affitto al mare, troppo piccolo per tutti gli amici degli amici che si fermavano a dormire. Con loro ho organizzato le feste a capodanno, tra i dolci al mascarpone e le pareti troppo umide di una casa di campagna aperta solo per l’occasione.
Con alcuni ho preparato qualche esame, con altri ho attraversato l’Italia in macchina, in certe notti di nebbia in cui sei sveglio o non lo sarai mai più, ho vagato per sagre, o anche solo senza meta. Con altri ancora ho chiacchierato di me, delle mie paure, dei miei sogni. Di valori, di scarpe, dei misteri dell'universo.
Con loro ho visto concerti, albe e tramonti, amori e tradimenti.
Sono stata alle loro cene, ai loro matrimoni. Sono stata al battesimo dei loro figli.
Sono stata nelle case nuove, li ho raggiunti nello stage a Milano, a Rimini, sul nuovo lavoro a Firenze, dal fidanzato a Londra, in Erasmus ad Amsterdam. In Sicilia, in Friuli, a Roma, a Bologna o anche solo nel primo locale. Ci conosciamo da una vita, so chi sono e anche loro dovrebbero sapere ormai, chi sono io.
E invece.

E invece, da qualche tempo a questa parte, sarà l’età, saranno le scelte, sarà che sono cambiata io, sarà la vita, ma davvero ci devo pensare su, al perché mi trovo a tavola con queste persone.
Mi fa una strana impressione vedere quegli uomini, che una volta erano dei ragazzi vivaci e un po’ cazzari, parlare solo di gomme termiche, risultati sportivi e dello sfalcio del prato davanti a casa.
E le ragazze, quelle con cui ho condiviso lo shopping, dal negozio sotto casa a Parigi, le confidenze e tanti caffè, ora così compite, gonna al ginocchio e filo di perle, a parlare dell’asilo dei figli, di cucine Scavolini e della ricetta di quella torta alla ricotta.
Non posso credere che questa scenografia da Desperate Housewives sia oggi la loro vita.
Loro, di contro, mi chiedono della mia con uno sorrisino scettico e un pochino divertito.
Ascoltano del mio lavoro, dei miei incontri, degli interessi, delle idee e del tempo libero con un’aria curiosa, un po’ come se stessero ascoltando la trama di un film, o come si fa quando si guarda la puntata di una serie TV: è divertente, ma non è vita vera.
Si stupiscono della mia libertà di prendere e partire per il week end senza programmi, dei libri che leggo, delle mie convinzioni sull’amore e sulla politica, delle persone che frequento o non frequento, del fatto che compro le decorazioni dell’albero di Natale argento e fuxia, come le pareti di casa.
Perché io sono quella strana, quella fuori dagli schemi, quella sopra le righe, quella che conosce le borse firmate ma non sa nulla di notti insonni per il primo dentino, quella che, del matrimonio, conosce solo la teoria per via dell'esame di Diritto di Famiglia all'università. Quella che vive sulle nuvole, che può permettersi di pensare solo a se stessa, che non saprebbe far la spesa al supermercato per una famiglia.
E che non prende mai niente sul serio.
E’ triste vedere che non si ricordano di me, di chi sono.
Eppure, ho scatole piene di fotografie, con loro.

19 commenti:

  1. e magari non sanno neanche che mangi la pasta integrale precotta...buongiorno :)))

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  2. c'è chi invecchia e chi cresce...

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  3. Acchiappasogni15/11/10 9:24 AM

    Ciao!!cosa dire...purtroppo è così...ti ritrovi con i vecchi amici, in genere tutti con famiglia, e non ti ci trovi più. Capita, lo vedo succedere anche tra me e le mie amiche (anche se ancora figlio non ne hanno)...loro hanno i morosi, i mariti, i compagni...la strana sei tu perchè non hai nessuno e non hai problemi a far un aperitivo che dura fino alle 22.00 e vai a mangiare una pizza alle 22.30...la strana sei tu che vai a cena su due piedi con delle compagnie appena conosciute...ehhhh purtroppo con il tempo, perdono di vista quello che sono stati...

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  4. Diventare grandi a volte, è davvero uno schifo. Leggendo il tuo post mi ci sono un po' rispecchiata. Io sono quella sposata e separata, quella senza figli "che non sai cosa significa". Quella che pensa a divertirsi, anche se la tristezza regna sovrana in ogni mia giornata. Quella che non ha una casa e un marito, che non ha un lavoro importante, che non è laureata, che non sta più nel paese e quindi non sa niente di nessuno.... è uno schifo a volte crescere...

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  5. capisco. tutto. ma proprio tutto.

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  6. Io sono sempre stata fuori dagli schemi, o fuori tempo. Non so neanche bene se l'ho scelto o mi è capitato, ormai non ha più importanza. Credimi, alla fine star bene con se stessi e conoscersi a fondo per potere assecondare la propria natura e le proprie inclinazioni vale molto di più di mille cucine Scavolini!

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  7. ecco,crescere mica è sempre facile.

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  8. ma tu vorresti essere come loro?

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  9. Enricostrat15/11/10 2:31 PM

    Quando la visuale si limita, è difficile comprendere vite diverse. E loro faticano a capire la tua. Forse la invidiano e fanno finta di non vederla !
    Continua così, non farti risucchiare dal vortice del luogo comune !

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  10. Serata befane anche per te insomma! Quando ci vedremo tu ed io GIURO che faremo un trattato su scarpe e borsette! Ti abbraccio spendida Sara...

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  11. Sai, credo che se una di queste tue amiche avesse un blog (è pieno qui di mamme con figli piccoli e gran vivacità intellettuale) scriverebbe le stesse cose che dici tu, al contrario. Crescere è difficile, qualsiasi cosa voglia dire. Nessuno di coloro che ha un tipo di percorso, nella vita, può capire quelli che per necessità o per scelta ne hanno uno completamente diverso. Non credo ci sia da prendersela, c'è solo da accettarlo. L'importante è essere in pace con se stessi.

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  12. Capita anche a me, e a volte son dalla parte dei tuoi amici, altre dalla stessa parte tua.
    Perchè non siamo mai nè i primi nè gli ultimi della fila... Mi pare normale che i percorsi differenti abbiano portato a situazioni di vita differente, ed è normale che ognuno si senta di parlare della propria situazione. Ma ti vogliono bene, come tu ne vuoi a loro, ne sono sicura. Un bacio.

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  13. Io la rimpatriata l'avrei sabato..e ho deciso di non andarci proprio per questo..non sono proprio dell'umore... ne di vedere i loro sguardi impietositi, ne di sentirmi dire i classici "beata te".. senza sapere assolutamente niente della mia vita.. posso venire anch'io con te e Penny??? :)

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  14. Il problema non è tuo, è della gente che si cala troppo nel ruolo di marito/moglie/genitore e dimentica chi è in realtà...

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  15. @ Halmv: si si quello lo sanno... :-) Però, se tu, magari, dopo che hai raccolto le foglie in giardino, facessi pure un bel barbecue?

    @ Only: si, è prorio così. Bella questa, la segno!

    @ acchiappasogni: si, però è un pochino triste, quando accade...

    @ Libby: allora io sai che faccio? Cerco di limitarle, queste uscite. Tre all'anno è pure troppo...

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  16. @ Madame: mi fa piacere di non essere il solo "pesce fuor d'acqua". In fondo, la vita è fatta di momenti...

    @ Agata: io, invece, per certe cose l'ho scelto, e lo scelgo tutti i giorni. Per altre mi è capitato. Dico semplicemente che la vita cambia, e ti cambia. questo è normale e, forse, anche giusto. Non trovo giusto, però, dimenticarsi chi si è. O, almeno, chi si è stati...

    @ carrie: direi che non lo è quasi mai...

    @ Chanel: ecco, appunto... direi di no. :-)

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  17. @ Enrico: il luogo comune? Naaaa!!!! Io sono sempre stata, sono e sarò sempre quella controcorrente. Secondo me così ci nasci e basta, non è che lo diventi! Ma non ti nego che mi causa un bel pò di problemi, 'sto modo di essere... :-)

    @ Penny: non vedo l'ora! ;-)

    @ PRxT: Azz... sei super saggia, tu! E credo tu abbia ragione. La differenza... sai qual è? che io mica le guardo come se parlassero dei rapimenti degli alieni, ogni volta che aprono bocca! :-)

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  18. @ Brandy: si, lo so. Sul loro bene non si discute. E nemmeno sul mio per loro. E' che, a volte, questo bene è incomunicabile, ed è un peccato!

    @ Zid: ci mancherebbe pure che non tu venissi alla convention di scarpe e borse con me e Penny! Mica scherzerai, vero?! :-)

    @ Dolly: si, infatti, il problema è proprio quello. Ci conosciamo bene, loro sanno che io non ho la testa tra le nuvole. Eppure...

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  19. C'era una frase bellissima di Sex and the city, dove dicevano che era davvero triste essere l'unica single in una cena di coppie perchè tutti ti guardavano come fossi una SFIGATA - MALATA - ZOCCOLA....
    In effetti ho sempre questa sensazione anch'io, che mi guardino un po' di traverso.....ma alla fin fine....va bene cosi'!! faccio una vita che non è il massimo delle mie aspirazioni, ma nemmeno il minimo...un po' nel mezzo....sicuramente come loro!! (per fortuna ho quasi tutti amici single)

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