mercoledì 22 dicembre 2010

e ti vedi con una che fa il tuo stesso giro e ti senti il diritto di sentirti leggero

Nella mia se pur poco convinta esperienza di appuntamenti galanti, ho fatto una rapidissima e semplice considerazione: c’è un tempo fisiologico che serve per capire com’è davvero una persona, o per lo meno, cosa cerca da te e dalla vita.
Sì, perché i primi incontri sono sempre un pochino carichi di tensione, della voglia e dell’intenzione di fare bella figura con l’altro, magari di mostrarsi più sicuri di sé, o forse meno impacciati, più attenti, meno timidi, più interessanti. Ma poi, dopo un po’, se si ha la pazienza di andare un po’ oltre, si capisce meglio.
E infatti, anche con il Principe-Ranocchio, è stato ed è un po’ così.
Dopo un inizio da vero Ufficiale e Gentiluomo, da qualche tempo ha iniziato a prendere una brutta piega.
Perché, inutile negarlo, conoscere una persona nuova richiede impegno. O almeno, richiede il tempo e l’interesse necessari per frequentarsi, stare insieme, e capirsi.
E’ ovvio che, se nessuno dei due è disposto a sacrificare qualcosa del suo ben organizzato ed impegnato tempo per dedicarsi all’altro, viene meno il presupposto di base per conoscersi, e tanto vale lasciar perdere.
Ora, come è ben noto a tutti quelli che mi conoscono un po’, dopo un minimo di dieci ore filate in studio, io la sera amo molto starmene a casina in relax, un po’ di attualità in TV, qualche paginetta di libro, e nanna. Ovviamente, se qualcuno mi invita fuori, o se un’amica compie gli anni, o se c’è qualche serata divertente, un cinema o altro, esco altrettanto volentieri.
Pare, invece, che questo aspirante Principe, che ormai s’è giocato la corona e, per quanto riguarda me, pure il cavallo bianco, abbia impegni (...che, si sa, gli amici con cui bere una birra sono fondamentali nella vita di un quarantenne) tutte le sere e che sia libero soltanto, guarda caso e manco a farlo apposta, nelle rare sere in cui sono impegnata io. Propongo un compromesso, sposto un impegno io, a patto che lofaccia pure lui, ma non coglie.
Anzi, come se io non avessi un’idea di cosa significa un “lavoro impegnativo”, di responsabilità, mi dice pure che è stressato, che non ha tempo praticamente per nulla.
Gli dico chiaramente che, in tutta sincerità, non ho voglia di fare questi giochetti, che non mi va di rincorrere nessuno, che se c’è, bene, e se no, bene uguale.
Lui mi dice che me la tiro, io gli rispondo, con un bel coup de teatre, che è ordinario come le penne rigate della Barilla, che come lui se ne trovano a pacchi. A bancali, anzi. Che il lavoro e tutto il resto non sono altro che alibi perfetti per un interesse nei miei confronti che, ammettiamolo, mi pare davvero un po’ scarsino.
Che sono stanca di persone mediocri, superficiali e stereotipate, e che certe scuse potranno anche andar bene per le sue amiche, ma non per me.
Che se ci sono certi presupposti bene, se no, ringrazio il dottore, rifiuto e vado avanti, che tanto meglio sola...
E succede che, dopo l’ennesima reazione stizzita in cui mi fa notare che io non sono mai libera, io perdo completamente la pazienza, lui fa un pochino il permaloso, il risentito, il deluso, e a me scende completamente la catena. Del tutto, direi.
Faccio passare un paio di giorni senza farmi sentire. Lui pure.
E mi accorgo che non solo non mi manca neanche un po’, che non solo non mi chiedo dove sarà/cosa starà facendo/perché non mi chiama, ma mi sento addirittura più libera, più serena, più in equilibrio con me stessa. Perché è una gran tristezza trovarsi ancora a ‘sto punto, a quasi trentacinque anni.
Lascio questa sensazione in stand-by, anche perché lui ora parte per passare il Natale con i parenti. Del resto, lui ha perso un bel po’ di punti…

Ieri sera, mi arriva un suo SMS: “Scusa per tutto. Sono già complicato di mio, e non è un periodo semplice della mia vita. Se mi permetti, mi piacerebbe invitarti a cena appena torno”.
Io soltanto: “la vita non è semplice per nessuno, direi. In nessun momento.”
E lui: “Ok, anche su questo hai ragione. Allora, accetti la cena?”

Certo, la mia autostima va un pochino meglio, e devo ammettere che è diventata una questione di principio. Ma non so se ci esco, a cena con te, ci devo pensare.
Poi, magari stasera, con calma, ti rispondo. Che io c'ho mille impegni, un lavoro impegnativo, tante responsabilità, mille amici, duecento cene e sono anche molto stressata...
Intanto, carino, stai lì a bollire nel tuo brodo un po’.
Perché adesso sì che me la tiro davvero....

10 commenti:

  1. scusa se mi ripeto: lassa perdere e volta pagina ;)))

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  2. no. non lo portare più nel soggiorno gustoso. Trovane un altro. Ti tene in caldo come una minestrina. No no, non si fa con una come te.

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  3. mi sa che ti sei già risposta da sola, non fa per te!!!

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  4. Che carino sto uomo.... proprio fatto con lo stampino come tanti altri. Sempre convinti che siam tutte li ad aspettare loro. Che tristezza...

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  5. Io a cena ci andrei e cercherei di parlare il meno possibile, lasciandogli ampissimi spazi... vediamo come se ne tira fuori, potrebbe essere divertente! ;o)

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  6. Parlo per mia esperienza personale: se all'inizio TUTTO non sprizza gioia e serenità ed entusiasmo e passione, può solo peggiorare. Al massimo, può diventare una cosina pacata. Sei sicura che sia questo ciò che vuoi?

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  7. Lascia perdere vah.....che di mezzi uomini è pieno il mondo!! (e te lo dice una che di casi umani se ne intende).

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  8. Levaci manooooo .....ehm traduco
    Lascia perdere
    non è strada che spunta ......ehm traduco
    la strada che stai percorrendo ti condurrà ad un vicolo cieco
    'unne cosa pi ttia ......ehm traduco
    quest'uomo non è adatto a te

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  9. Hai capito il principe? E io che mi ero già fatta un'idea diversa di lui...
    Uhm! Non mi piace tanto questa cosa, se uno ha interesse, gli impegni li sposta, se si possono spostare, naturalmente.
    Se, però, lo si fa apposta, eh no! Non va per niente bene!
    Fai bene a tirartela! Come si dice dalle mie parti, io gli farei allungare ancora un po' il collo... Vale a dire, lo farei aspettare... e farei in modo che sia lui a farsi sentire...

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  10. Vorrei tanto dirti di fare ciò che io non sono capace di mettere in atto.... come è stato scritto sopra, dovresti fargli allungare un po' il collo. Riguardo l'invito a cena, nello specifico, se hai intravisto in lui qualcosa di interessante(al di là della galanteria iniziale che pare abbia, in tutti questi "uomini", una data di scadenza ravvicinata!)potresti accettralo, con calma, senza stravolgere i tuoi ritmi.Se pensiamo che c'è qualcosa di buono nell'altro, forse dobbiamo dare tempo...non è detto che nasca un grande amore, ma forse una frequentazione valida sì. In bocca al lupo!E siccome non riuscirò a scrivere prossimamente...buon inizio anno

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