Questa giornata e questa pioggia non mi vanno decisamente giù.
Non mi va giù questa stanza silenziosa, non mi va giù che è metà pomeriggio e sta già facendo buio. O forse sono io, che oggi proprio non mi vado giù.
Perché ho un milione di cose in testa, eppure mi sento la testa completamente vuota e non riesco a mettere in fila le idee.
E ho voglia di piangere, o forse di cantare a squarciagola con tutta la forza, di liberarmi di questo peso.
O semplicemente di star qui ad ascoltare questo silenzio, sperando che ad un certo punto, tutto diventi chiaro, nonostante la giornata buia, dentro e fuori di me.
Mi sento sola, debole, e l’istinto è quello di proteggermi ancora di più, di chiudere tutto fuori e ricominciare ad alzare più paletti possibile. Più cancelli, più protezioni tra me e tutto il mondo.
Che proprio non ce la faccio, a uscire dal guscio.
E' che è troppo tempo che crollo al minimo soffio di vento.
Purtroppo, proprio non riesco ad imparare come si fanno le barricate a difesa di quel continente importantissimo che è questa me stessa così frastornata.
Ho creduto che, per risparmiarsi una delusione bastasse star fermi, perché chi non fa non può sbagliare, e invece più cerco di evitare le cose e più inevitabilmente mi capita di andarci a sbattere giusto contro.
La distanza che ho messo tra me e le emozioni non è bastata.
Qualche mese fa, un caro amico mi ha chiamata ridendo Signorina Swarovski.
Allora mi ha fatto sorridere l’affetto di quell’espressione, e mi è parsa esagerata.
Ma oggi, come non mi capitava da molto tempo, oggi mi sento di nuovo così, fragile come il cristallo.
E ho l’anima in mille pezzi, sottili e appuntiti quanto basta per credere che non si potranno più riaggiustare.
Perché quando si capisce di aver sbagliato i conti, le valutazioni, gli atteggiamenti, quando ci si sente così stupidi, cosa si può fare?
Cosa si fa quando ce la possiamo, in fondo, prendere solo con noi stessi, e proprio perchè siamo stati noi stessi, senza filtri, senza ombre?
Si prende una sana e profonda distanza, si spera e si aspetta che passi.
E che ci sia data presto un’altra occasione per sperare di riuscire a non sbagliare più.
Ma intanto, oggi non mi va giù.