E così, esclusa la capatina all’outlet, anche perché, non so se dire per fortuna o purtroppo, da quelle parti nevicava, alla fine siamo andati davvero alla mostra di quadri.
E’ stata una bella giornata, nonostante il freddo e gli imprevisti e i negozi chiusi e le frittelle di carnevale. Però lieve e leggera come solo le domeniche improvvisate sanno essere, quando per un giorno i problemi restano a casa e ti sembra che non ci sia niente altro oltre a te, in quel momento. E una città un po’ malinconica che ti fa da cornice con la pioggia che, per qualche ora, fa una pausa solo per consentirti di fare una passeggiata.
E’ strano rendersi conto che ha capito delle cose di me che non gli ho detto, è riuscito un pochino a stupirmi. Forse per quel suo parlare poco e ascoltare tanto, tanto che sembra che registri in qualche parte di sé le cose che dico per ricordarsele, o forse per quel suo sorridere e guardarmi come se fossi davvero bella, e continuare a dirmi di non preoccuparmi di nulla, che si fa solo quello che voglio io, e che a me ci pensa lui. Che l’unico impegno che ha sono io.
Mi rilassa, a tratti, e un pochino mi fa sentire al sicuro, ma a tratti mi mette anche l’ansia, forse perché in fondo mi pare che ci sia poco da fare se la scintilla non scatta…
Che, se poi ci ripenso, questo qui poteva anche interessarmi, un paio di mesi fa. O almeno, così avevo creduto, ma adesso non lo so più.
C’è che il problema è sempre quello di indovinare i tempi, di volere la stessa cosa nello stesso momento, di incontrarsi e poi cercare anche di non perdersi. O magari solo di sapere davvero che cosa si vuole, sempre ammesso che si voglia qualcosa.
C’è che non ho ancora capito se una persona o ti piace da subito o non lo farà mai più, c’è che non so più se credo nel colpo di fulmine, o piuttosto nel fatto che una persona possa conquistarti un giorno alla volta, con attenzioni e premure e con la pazienza di aspettare i tuoi tempi.
Ma c’è che devo smetterla di metterlo alla prova, sperando, in fondo, che faccia qualcosa che non va, così tanto per avere pronto l’alibi del “non mi piace perché…”.
E c’è che magari, a dispetto di tutto, non è quello giusto, o c’è che forse, in questo momento, non lo sarebbe nessuno, perché ho poco da dire e da dare. O non so ricevere.
Forse è sufficiente sedere quietamente senza far nulla e aspettare che arrivi la primavera e che l’erba cresca da sè, e forse già viversi un giorno alla volta è una grande conquista. O almeno, per me lo è.
La nota positiva è che ho scoperto un pittore che non conoscevo, tale Vittorio Corcos, che mi ha conquistata per i colori pastello e per le linee morbide, per le atmosfere immobili e tranquille e per la personalità.
E poi, un bel week tra il sole e la neve, tra amici che partono e amici che tornano, e sapere che la lontananza non è distanza e che siamo sempre qui, che nel cuore, in fondo, posto ce n’è. Per tutti.
Oggi, intanto, è di nuovo lunedì, e intanto tengo botta. O meglio, ci provo.